Underwater

Underwater recensione

Underwater recensione film di William Eubank con Kristen Stewart, Vincent Cassel, T.J. Miller, Jessica Henwick, John Gallagher Jr. e Fiona Rene

Diretto da William Eubank, Underwater racconta l’esplorazione della Fossa delle Marianne fino alle sue profondità più ignote da parte di un team di ricercatori intenti a studiarne le risorse presenti nel sottosuolo. La loro base sottomarina viene colpita improvvisamente da una forte scossa di terremoto che apre una breccia nella struttura.

Norah (Kristen Stewart), Lucien (Vincent Cassel), Paul (T.J. Miller), Emily (Jessica Henwick), Liam (John Gallagher Jr.) e Rodrigo (Mamoudou Athie) cercano la fuga verso la stazione sottomarina più vicina, ma ad aspettarli c’è qualcosa di ignoto e minaccioso che si è risvegliato nel regno sommerso.

Jessica Henwick e Kristen Stewart
Jessica Henwick e Kristen Stewart
Kristen Stewart e Vincent Cassel
Kristen Stewart e Vincent Cassel

Ispirandosi alle atmosfere sci-fi e al genere survival, William Eubank costruisce un horror ambientato nelle profondità marine, dove l’ignoto e l’inesplorato diventano i temi cardine della storia. Accanto a questi aspetti troviamo la disperata fuga dei protagonisti, una corsa verso la salvezza che movimenta l’intera vicenda e attraverso cui la sceneggiatura di Brian Duffield e Adam Cozad, ritrovandosi a dover pagare un doveroso tributo all’Alien (1979) di Ridley Scott e al The Abyss (1989) di James Cameron, comincia lentamente a zoppicare. Infatti, nonostante le iniziali accattivanti premesse, la narrazione nel suo procedere diviene sempre più prevedibile, mancando in forza ed originalità.

Kristen Stewart e Vincent Cassel
Kristen Stewart e Vincent Cassel

Underwater si rivela un film mediocre, che coinvolge ma non appassiona, intrattiene ma non sorprende: colpa forse della debole caratterizzazione dei personaggi principali, su cui spiccano il talentuoso Vincent Cassel e la bravura di Kristen Stewart a discapito degli interpreti secondari Jessica Henwick e John Gallagher Jr., lasciati ai margini dello schermo; o forse la trattazione di un materiale che, da gli anni Settanta ad oggi, è stato più volte utilizzato in altre produzioni di genere – ricordiamo anche il recente Life (Daniel Espinosa, 2017) – e con risultati poco soddisfacenti.

Nicola

Underwater recensione
Vincent Cassel in Underwater

Sintesi

William Eubank costruisce un film mediocre che coinvolge ma non appassiona, intrattiene ma non sorprende, prevedibile e privo di novità, dove la scarsa caratterizzazione dei personaggi e la trattazione di un materiale già largamente utilizzato danno origine a risultati poco soddisfacenti.

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