Victim(s) recensione film di Layla Zhuqing Ji con Lu Huang, Remon Lim, Xianjun Fu, Wilson Hsu e Kahoe Hon secondo classificato al Far East Film Festival 2020
Toccante e fin troppo reale dramma diretto della giovane regista Layla Zhuqing Ji, Victim(s) si potrebbe definire una triste fenomenologia del bullismo – argomento centrale anche nel vincitore del FEFF 2020 Better Days – che riesce a sviscerare tutti gli aspetti e i lati bui di questa piaga sociale, ormai sempre più diffusa tra le giovani generazioni.
Basato su fatti realmente accaduti, il film malesiano parte con un incipit da thriller poliziesco in cui in viene annunciata in tv la morte di un giovane ragazzo e il ferimento di altri due da parte di un ignoto assassino. I toni cupi e oscuri delle inquadrature iniziali vengono subito enfatizzati da note drammatiche quando il giovane Chen (Xianjun Fu) confessa alla polizia l’omicidio del suo compagno di scuola Gangzi (Kahoe Hon).
Bravissima Zhuqing Ji che per conferire ancora più suspense alla storia inserisce delle brevi interviste iniziali ai compagni di scuola che ipotizzano dei moventi, più o meno veritieri. Perché Chen ha ucciso Gangzi? Sarà stato per gelosia, per rivalità o per futile competizione tra ragazzi? Ben presto si capisce che in realtà l’unico triste motivo è uno. Attraverso una serie di flashback che rendono movimentata la narrazione, viene svelato il movente che ha spinto Chen a diventare un assassino, il bullismo. Il povero studente infatti, bullizzato dai tre compagni in modo crudele e spietato e stanco di essere una docile vittima, è quasi costretto a reagire con violenza per fermare i soprusi, che sia lui che la sua ragazza Qianmo (Wilson Hsu), subiscono da diverso tempo.
Oltre al bullismo, in Victim(s) vengono trattare diverse tematiche delicate e molto diffuse nella società orientale, come l’omosessualità vissuta come vergogna, la violenza sulle donne trattate come oggetto sessuale e l’abuso della tecnologia che crea dipendenza soprattutto nei giovani.
Il Far East Film Festival, che aveva già affrontato il problema del bullismo con Mon Mon Mon Monsters (2017), oltre che con il già citato Better Days, torna a parlare di nuovo di questa terribile realtà che colpisce soprattutto i giovani.