Vigil – Indagine a bordo recensione serie TV Sky di Tom Edge con Suranne Jones, Rose Leslie, Shaun Evans, Paterson Joseph, Martin Compston, Stephen Dillane, Anjli Mohindra e Gary Lewis
Quando a bordo dell’HMS Vigil, sottomarino nucleare scozzese, un membro dell’equipaggio viene ritrovato misteriosamente senza vita, la polizia consegna il caso all’ispettrice capo Amy Silva (interpretata da Suranne Jones), che allo stesso tempo dovrà indagare anche sull’inspiegabile scomparsa di un peschereccio, episodio connesso al decesso.
Tramite un elicottero Silva viene così inviata nel sottomarino per scoprire se la morte del sottufficiale Burke sia legata a un’apparente overdose o se in realtà sia accaduto altro. L’ispettrice però forse non è proprio la persona più adatta a svolgere l’indagine, in quanto a causa di un trauma precedente soffre di claustrofobia e non ama molto la vita sott’acqua. Il sottomarino ha infatti ambienti molto limitati, piccole cabine e corridoi stretti, che grazie al lavoro della regia e della scenografia, riescono benissimo a trasmettere un senso di mancanza d’aria anche allo spettatore.
Nel frattempo, l’indagine sulla terraferma viene svolta dalla sergente Kirsten Longacre, con cui Silva ha avuto una storia, interpretata da Rose Leslie, la Ygritte di Game of Thrones recentemente vista in Assassinio sul Nilo.
Da quello che poteva sembrare un banale incidente, l’indagine di Silva si complicherà sempre di più, costringendola ad approfondire, non senza impedimenti, le relazioni contorte, le inimicizie e la lealtà dell’equipaggio, una comunità corrotta e con dinamiche interne difficili da comprendere, che metteranno in pericolo Silva e tutto il sottomarino.
BBC colpisce e affonda ancora
Ancora una volta, nonostante una trama e un’ambientazione che inizialmente possono non suscitare grande interesse, Vigil – Indagine a bordo si rivela invece una serie che sorprende e che conferma nuovamente, come se ce ne fosse bisogno, che i prodotti BBC sono sempre ben confezionati e curati in ogni loro aspetto. A partire dal cast, con la scelta di Suranne Jones come protagonista, un’attrice con la grande capacità di riuscire a reinventarsi e ricoprire i ruoli più diversi, come quello di Anne Lister in Gentleman Jack e della dottoressa Gemma Foster di Doctor Foster. Per passare poi alla fotografia e alla regia, uno dei punti forti della serie, questa volta affidata alla direzione sia di James Strong, sia di Isabelle Sieb, il cui occhio femminile è percepibile soprattutto nelle sequenze dei flashback tra Amy e Kirsten. Un altro pregio della serie è infatti proprio l’aver catapultato una detective in un ambiente tipicamente maschile, scelta volutamente presa dal creatore Tom Edge per enfatizzare lo status di “estranea” di Amy Silva, che entra in un mondo a lei ostile e sconosciuto insieme allo spettatore.
E se i personaggi sono tutti in uniforme, non è lo stile militaresco alla Das Boot quello che prevale, perché Vigil invece è molto più simile a serie come Bodyguard, dove la tensione aumenta di episodio in episodio fino al culmine del finale di stagione, che scioglierà tutti gli intrecci e chiarirà le questioni in sospeso. Non è un caso che nel Regno Unito Vigil – Indagine a bordo sia stato uno dei “drama” della televisione britannica più visti dal 2018, secondo solo alla sesta serie di Line of Duty. In Italia la serie è invece da poco disponibile su Sky Atlantic e NOW, pronta a conquistare anche il pubblico italiano.