War – La guerra desiderata recensione film di Gianni Zanasi con Edoardo Leo, Miriam Leone, Giuseppe Battiston, Carlotta Natoli, Stefano Fresi, Antonella Attili e Massimo Popolizio
War – La guerra desiderata è stato presentato in anteprima alla diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma. Il titolo è abbastanza profetico, se si pensa al periodo in cui questa pellicola è stata scritta, riguardandola con gli occhi del momento in cui ci si sta approcciando alla sala. Scritta nel 2019, infatti, teorizza le assurde rappresaglie che potrebbero coinvolgere il nostro paese; in una società dissociata e problematica affrescata da Gianni Zanasi.
Fin dai primi istanti del prologo, lo spettatore viene a contatto con le futili ragioni per cui scoppia un conflitto tra Italia contro Spagna e Francia. Motivi irrilevanti, seppur rappresentati da un grave fatto come quello dell’accidentale omicidio di una ragazza durante una festicciola in un campeggio. Un conflitto che, dunque, nasce senza una reale mediazione; prendendo una posizione senza riuscire a disancorarsi da essa. L’Italia detiene gli spagnoli accusati del crimine, la Spagna rivuole i propri ragazzi nel proprio paese, la Francia si schiera a favore degli spagnoli. Ed è così che il tutto prende il via. Una guerra futile, nata dall’irragionevolezza. Ma Zanasi, per sua stessa ammissione, non è un profeta; ha solo descritto ciò che percepiva durante il periodo pandemico: una società dissacrata e isolata, nella quale gli individui ricercano il proprio riscatto.
I protagonisti che si muovono all’interno di questa vicenda sono due: Tom (Edoardo Leo) e Lea (Miriam Leone); l’uno posizionato in una fazione opposta all’altra. C’è chi, infatti, vorrebbe fermare questo conflitto e chi, invece, lo fomenta perché vede attraverso di esso quel riscatto che altrimenti non avrebbe avuto. Tom, d’altro canto, si trova coinvolto all’interno di un gruppo di facinorosi a causa della sua solitudine cronica. Lea, invece, crede di avere il potere di fermare la guerra ed è disposta a tutto pur di riuscirci.
Per quanto il cast sia eccezionale, l’andamento dei fatti è prolisso; elemento che rende la narrazione ancor più lunga di quanto non sia. Il minutaggio su carta è di 130 minuti, ma la storia sembra durarne anche di più. Per quanto futili, infatti, possano essere le ragioni per cui il conflitto ha inizio, altrettanto lo sembrano i moventi che spingono i giovani a muoversi sulla scena. Un film che nonostante porti in scena umori comuni a molti, mantiene anche costanti dubbi sul suo svolgimento.
C’è difatti un tentativo di immedesimazione, la pellicola infondo cerca di far smuovere nel pubblico la volontà di prendere posizione nell’ottica estremizzata della sua rappresentazione. Ma è come se la narrazione non toccasse fino in fondo le giuste corde dello spettatore, tanto da rischiare di lasciarlo nell’apatia. Tanto che ciò si esaurisce anche con il finale aperto con cui Zanasi ci lascia.
Possiamo dare molteplici interpretazioni a War – La guerra desiderata, senza dubbio spinge a riflettere sul proprio posizionamento e potere decisionale. Siamo sicuri che questa pellicola sia in grado di spaccare il pubblico a metà: chi lo amerà e chi resterà nell’indifferenza, ma forse è proprio lo scopo stesso che il regista si è prefissato. Il finale, del resto, lascia questa libertà allo spettatore.
Si sarebbe potuto operare un raccordo un po’ più concitato, per favorire un ritmo più rapido nella narrazione e ancor più incisivo sulla chiusa. Ma così non è stato. Ciò ci spinge a valutare questa pellicola sì riflessiva, ma anche prolissa. In una realtà nella quale chiunque è disposto a imbracciare un fucile in mano, anche solo per poter prendere ciò che non gli apparteneva, voi da che parte stareste?