Yellowjackets recensione serie TV Sky di Ashley Lyle e Bart Nickerson con Christina Ricci, Juliette Lewis, Melanie Lynskey, Sophie Thatcher, Tawny Cypress, Ella Purnell, Sammi Hanratty e Keeya King
Quattro amiche che vivono in una cittadina americana del New Jersey restano coinvolte in un tragico incidente aereo dove perdono la vita alcuni dei loro compagni di scuola, un evento destinato a segnare in modo indelebile la loro esistenza. Yellowjackets è la nuova serie in dieci episodi che vede come protagoniste Christina Ricci, Juliette Lewis, Melanie Lynskey, Sophie Nélisse e Tawny Cypress, disponibile su Sky Atlantic e in streaming su NOW.
La serie ripercorre la vita di quattro donne tra passato e presente, dalla formazione delle Yellowjackets, la squadra femminile di cui facevano parte, la lunga strada per conquistare il posto per l’importante partita finale che rappresentava il loro sogno di gloria, fino al terribile incidente aereo che le ha viste coinvolte, durante il quale ha perso la vita la maggior parte dei loro compagni di scuola, alle mille difficoltà che hanno dovuto affrontare per cercare di sopravvivere in una foresta isolata che nessuno poteva localizzare. Esattamente venticinque anni dopo quel tragico incidente, le sopravvissute hanno cercato di rifarsi una vita tra mille paure, ma l’anniversario di quel triste evento desta l’attenzione mediatica della stampa, facendo riaffiorare in loro traumi che sembravano dimenticati.
Christina Ricci (La famiglia Addams, Anything Else, Monster) è una delle protagoniste di questo dramma tutto al femminile, a metà tra un racconto di formazione e un noir. L’attrice americana interpreta l’inquietante Misty Quigley in versione adulta, mentre da adolescente è interpretata da Sammi Hanratty.
Il primo episodio mostra allo spettatore attraverso l’uso del flashback l’adolescenza delle protagoniste e ciò che sono diventate nel presente, una scelta che ci permette di vedere esattamente come sono andate le cose e constatare l’inevitabile cambiamento che l’incidente e il loro sopravvivere per diverso tempo isolate ha portato alla loro esistenza. Shauna (Melanie Lynskey) è sposata con il suo compagno di scuola e cerca di tenerlo all’oscuro da terribili segreti. Mentre Misty (Christina Ricci) è un’infermiera presso una casa di riposo, profondamente disturbata mentalmente. I riferimenti letterari con Il signore delle mosche, il romanzo di William Golding, sono ben evidenti, quasi a voler raccontare una versione tutta al femminile di quell’opera, seppur con notevoli differenze.
Non vengono fornite tantissime informazioni sulle protagoniste, quasi a voler lasciare attorno a loro un alone di mistero che viene disvelato puntata dopo puntata: le ragazze hanno sicuramente affrontato una serie di terribili prove per cercare di sopravvivere, arrivando tra l’altro a praticare il cannibalismo, mangiando i resti dei loro compagni morti.
Ashley Lyle e suo marito Bart Nickerson, creatori, produttori e sceneggiatori della serie si sono mostrati interessati fin da subito a questo progetto, cercando di raccontare principalmente la fase adolescenziale delle protagoniste, alternandola con la loro vita da adulte. La serie è soprattutto un racconto crudele e spietato di un gruppo di adolescenti che cercano di sopravvivere ai morsi della fame, alle innumerevoli ferite riportate durante l’incidente in un’epoca (siamo alla prima metà degli anni Novanta) in cui non esistevano cellulari per mettersi in contatto con le persone, arrivando a compiere gesti a dir poco estremi.
Yellowjackets si rivela un prodotto interessante, merito di un ottimo cast di attori, ma soprattutto di una solida sceneggiatura in grado di coinvolgere pienamente lo spettatore che si ritrova catapultato nelle vicende delle protagoniste. Un thriller psicologico capace di scavare nell’animo più profondo dei personaggi, aprendosi a diverse chiavi di lettura.
La narrazione ci regala sequenze potenzialmente capace di urtare la sensibilità dello spettatore, ma funzionali a descrivere con cruda realtà fin dove ci si può spingere per raggiungere la sopravvivenza.
Una serie in grado di sconvolgere chi la guarda, adatta a chi ha amato Lost o Anna di Niccolò Ammaniti, da aggiungere alla lista delle migliori serie televisive di questo 2021.